Descrizione
Con la permanenza in “zona rossa” anche l’attività della Biblioteca, che sperava in un lento ritorno alla normalità, è stata nuovamente condizionata. Tuttavia la struttura è aperta il sabato.
«Le nuove disposizioni governative permettono alle biblioteche di mantenere i servizi su prenotazione, fermo restando il rispetto delle misure di contenimento dell'emergenza epidemiologica.
I volontari hanno deciso pertanto di mantenere un'apertura settimanale per permettere la restituzione ed il prestito dei volumi per i lettori sanfrontesi. L’orario di apertura è dunque dalle ore 15 alle 17 del sabato» spiegano i volontari che si occupano della gestione della Biblioteca.
Si richiede gentilmente agli utenti di inviare una e-mail all'indirizzo bibliotecasanfront@gmail.com con la richiesta dei volumi. O in alternativa inviare un messaggio su Messenger. Per conoscere il patrimonio librario della biblioteca di Sanfront è possibile consultare il sito www.librinlinea.it. Le volontarie vi risponderanno sulla disponibilità dei volumi che potranno essere ritirati il sabato successivo in biblioteca.
Dando invece uno sguardo alle statistiche relative al 2020, è inevitabile rilevare come l’attività della Biblioteca sia stata fortemente condizionata dall’emergenza Covid-19.
Dimezzati i prestiti, appena 490 (nel 2019 erano stati un migliaio circa); 26 le nuove tessere. «A questo proposito occorre precisare che, da un paio d'anni, si sta utilizzando un nuovo programma gestionale e quindi gli utenti vengono man mano ritesserati, quando tornano in biblioteca dopo una lunga interruzione» precisano le bibliotecarie.
In calo anche i lettori attivi, ovvero quelli che hanno effettuato almeno un prestito nell’anno, che sono stati solamente 77. «La media dei prestiti si attesta a circa 7 libri a persona, il che ci fa capire che l'utenza, seppur ridotta numericamente, ha frequentato con regolarità la biblioteca. Il maggior numero di prestiti si riscontra tra i pensionati ed a seguire tra i piccoli della scuola dell'infanzia (i più anziani ed i più giovani); seguono poi i ragazzi della scuola primaria».