Descrizione
Con i primi raggi di sole dopo i violenti acquazzoni dei giorni scorsi, anche a Sanfront si stanno effettuando le prime valutazioni dei danni subiti. In Via Montebracco, dove il ponte sul Fiume Po è rimasto chiuso per una settimana per consentire la realizzazione di una scogliera in pietra di rinforzo dell’argine crollato per l’erosione dell’acqua, si è praticamente registrata la problematica più grave.
Il Sindaco Geom. Roberto Moine ha infatti emesso un’ordinanza a favore di una ditta locale affinché la stessa provvedesse immediatamente a ripristinare tale sponda eliminando così qualunque pericolo per la pubblica incolumità.
Poco più a monte, ma sempre in prossimità di Via Montebracco, si è invece riscontrata un’enorme erosione della destra orografica del Fiume Po che ha causato l’asportazione di oltre duecento metri di una strada “interpoderale” appartenente alla giurisdizione di uno specifico Consorzio che, facendosi carico del problema, ha prontamente segnalato il danno al competente assessorato regionale per l’agricoltura ed all’AIPO in riferimento all’evento verificatosi all’interno dell’asta fluviale.
Tornando in ambito comunale è stata accertata anche un’altra frana in Via Comba Bedale, poco più a monte della deviazione per la borgata Rua. In questo caso è letteralmente collassato il margine stradale verso valle trascinando con sé un migliaio di mc. di terra e rocce, lasciando per fortuna quasi intatto il manto stradale, ma rendendo il medesimo pericoloso in quanto mancante del necessario appoggio laterale che indurrà l’amministrazione a provvedere in merito mediante la realizzazione di un ulteriore muro in blocchi di pietra per consentire la messa in sicurezza del versante.
Altre problematiche di entità minore (piccoli smottamenti, corsi d’acqua occlusi, vegetazione divelta ecc.) sono già state risolte dal personale comunale il quale ha provveduto con mezzi propri alla soluzione delle emergenze.
Complessivamente si può dunque affermare che il pericolo è stato scampato in modo relativamente positivo. Bilanciando una spesa di circa 20.000 euro, che si spera possano essere finanziati dalla Regione Piemonte, sono state soddisfatte le esigenze prioritarie lasciando però scoperto il nervo della manutenzione del territorio, e dei corsi d’acqua in primo luogo, per i quali non si pone ancora la giusta attenzione per poi riscontrare, come al solito, i danni maggiori conseguenti a tale situazione di degrado salvo poi sottolineare il solito “se col senno di poi…”.