Venerdì 20 marzo si è tenuto il primo
consiglio comunale “smart” della storia di Sanfront con tutti i consiglieri
presenti e collegati ciascuno dalla propria abitazione (compreso il segretario
comunale). “Le esigenze di distanziamento
sociale dettate dall’emergenza sanitaria Covid19 che stiamo vivendo in questi
giorni hanno richiesto non solo alla popolazione ma anche alla Pubblica
Amministrazione la messa in atto di alcune misure di sicurezza. Tuttavia
l’agenda amministrativa è tenuta a svolgere le sue fisiologiche attività, anche
in momenti come quello che stiamo vivendo” ha affermato il primo
cittadino Emidio Meirone il quale, nei giorni precedenti al consiglio, aveva
emesso un decreto ad hoc con il quale veniva chiaramente espressa la facoltà,
nel caso di eventi di carattere eccezionale, di poter effettuare le sedute in
maniera integralmente o parzialmente virtuale.
E' stata pertanto
utilizzata la piattaforma "Zoom Cloud
Meeting", usufruibile sia come app sui cellulari sia su desktop (istallata
su un PC di coordinamento). Tale piattaforma consente di effettuare una
connessione di 40 minuti max e ciò che è fondamentale, permette di registrare
il consiglio in modo tale da conservarne una copia agli atti rendendo ufficiale
la seduta.
All'ordine del giorno 5 punti, 3 dei
quali oggetto di discussione oltre ad una comunicazione del Sindaco (resa ai
sensi di legge) in base alla quale il primo cittadino ha informato i
consiglieri circa un finanziamento del Ministero dell'Interno per l'adeguamento
normativo del patrimonio comunale ammontante a 50.000 euro (che sarà integrato
da ulteriori 22.600 euro provenienti dal BIM) per la ristrutturazione totale
dell'impianto antincendio dell'area artigianale in Via Valle Po, di fronte al supermercato.
Sono state effettuate anche alcune
variazioni di bilancio tra le quali la più importante ha riguardato il
reperimento di fondi per la sostituzione del server comunale (5.200 euro, oltre
il travaso dei dati che sarà posto in essere nell'ambito del contratto con
l'Unione Montana dalla ditta che gestisce la rete informatica, la AMD di
Barge).
Gli ultimi due argomenti hanno
riguardato l'alienazione di altrettanti reliquati fondiari in località Fucina
laddove alcune porzioni di terreni, già utilizzate come cortili a ridosso del
Canale del Mulino, (ex sedimi del corso d'acqua ora non più utilizzabili a tal
fine) sono state cedute (con l'autorizzazione del Consorzio Irriguo del Mulino)
ai confinanti per un importo complessivo di contratto di 8.000 euro. Tutti i
punti trattati sono stati approvati all'unanimità.