Il fungo di Sanfront ha qualità organolettiche di eccellenza

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Data:

martedì, 02 ottobre 2018

Descrizione

Il mercato dei funghi di Sanfront, attivo sin dalla fine del 1800 (quando venne decisa la costruzione dell’Ala Comunale “…per mantenere in vallata il predominio de mercato dei funghi e delle castagne” come si legge nei documenti dell’epoca) non accenna a diminuire ed ogni giorno, ormai quasi da un mese, venditori autorizzati si susseguono sui parapetti dell’edificio storico (recentemente restaurato dall’Amministrazione sotto l’egida della Soprintendenza) esponendo quintali del prezioso prodotto. 

Forse non tutti sanno che il fungo di Sanfront è stato riconosciuto dalla Regione Piemonte con apposito decreto regionale quale prodotto DOP per le sue caratteristiche fisiche ed organolettiche in quanto la qualità, il profumo ed il gusto di tali funghi pare sia decisamente superiore rispetto a quelli provenienti da altre località. 

I venditori di funghi sono tutti dotati una specifica autorizzazione comunale ai sensi della L. 352/93 e del D.P.R. 376/95, per esercitare l’attività di vendita di funghi freschi spontanei avendo frequentato appositi corsi (in atto sin dal 2010) grazie all’interessamento del Servizio di Igiene Alimenti e Nutrizione (S.I.A.N.) della A.S.L. CN1. Tali venditori devono aver superato un esame di idoneità alla vendita di funghi epigei che in un certo senso certifica l’idoneità al riconoscimento delle specie fungine ammesse alla vendita (lo stesso certificato consente ai Comuni di rilasciare l’apposita autorizzazione). 

Le specie più diffuse sul mercato sanfrontese sono reperibili sulla base delle epoche stagionali e vanno dall’ovulo buono (reale) ai porcini (chiaro, moro ed estivo) al chiodino sino ai porcinelli (neri e rossi). Certamente uno dei migliori funghi sanfrontesi è il Porcino Bronzino (Boletus Aereus): da “aes, aeris”, in latino “bronzo”, per il colore. Si tratta di un fungo eccellente, addirittura migliore del Boletus Edulis. E’ reperibile, tra maggio ed ottobre, tra le betulle e nei castagneti. Si tratta di una specie a sé stante, scambiata spesso con il Boletus Edulis e con il Boletus Vinicola. Il cappello presenta una superficie vellutata e non liscia. Le ricette per la sua preparazione sono molteplici ma quella che prevede una semplice cottura con soffritto di cipolla è senza dubbio la migliore poiché garantisce tutto l’aroma, la fragranza ed il gusto che il fungo sanfrontese sa dare. Un’annotazione in calce: vale ricordare che Sanfront è stato insignito quale “città del fungo” (come si evince dalla cartellonistica all’inizio del paese) proprio per l’eccellenza fungina sopra descritta.

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