E’ difficile riuscire a vincere la battaglia con l’alcool? Bere è una vergogna da nascondere o un disagio da superare? C’è un rapporto tra le abitudini delle famiglie e il bere dei giovani?
A queste ed altre domande si cercherà di rispondere in un incontro previsto per giovedì 19 aprile, alle ore 20.30 nei locali dell’ex cinema di Piazza Statuto a Sanfront.
La serata è rivolta a tutta la cittadinanza della Valle Po.
Nel saluzzese opera da oltre 25 anni l’Associazione dei Club degli alcoolisti in trattamento (Acat), presente in Valle Po con tre Club (Sanfront, Revello, Paesana). Si tratta di gruppi di famiglie che hanno combattuto con successo l’alcool (150 di esse hanno vinto la battaglia) e mettono a disposizione la loro esperienza a beneficio di chi ancora vive il disagio e la sofferenza che l’alcool provoca.
«L’alcolismo è stato variamente definito, ma è comune l’opinione che si tratti di un consumo alcolico eccessivo e protratto nel tempo. Come è noto, è un problema che affligge molte persone, sia loro direttamente, sia danneggiando i rapporti con famigliari e amici.
L’alcolismo non è un vizio, non è una malattia, non è un reato, non è una debolezza, non è un problema psichiatrico, bensì un disturbo complesso del comportamento collegato all’uso di bevande alcoliche» spiegano gli esperti.
Le statistiche dicono che l’alcolismo è ancora ben lontano dall’essere sconfitto, anzi. Purtroppo sono sempre di più le persone che cadono in questa trappola, spesso fin da giovanissimi, sottovalutandone le conseguenze.
A livello di territorio, inoltre, la Valle Po fa registrare una casistica piuttosto elevata di persone (e giovani) vittime dell’alcool.
«Gli effetto dell’alcool sul corpo e sulla mente sono sotto gli occhi di tutti, ma il modo di affrontare il problema non è semplice. Come si diventa progressivamente alcolisti nel corso degli anni, non certo in una settimana, così anche l’uscita dalla spirale del bere richiede un percorso, talvolta lungo, ma con buoni risultati per chi accetta di intraprenderlo in modo serio» aggiungono gli esperti.
L’incontro di giovedì 19 aprile a Sanfront può essere un’occasione per molti di parlarne, senza paure, senza pregiudizi e senza vergogna.