Sono stati 1.523 i visitatori
complessivi, saliti a Balma Boves nella stagione estiva 2016. Di questi 704
hanno effettuato la visita guidata. Agosto è stato il mese con maggiore
afflusso (560 visitatori). 36 le giornate totali di apertura.
I dati sono stati resi noti
dall’associazione naturalistica Vesulus, che da quest’anno si è occupata della gestione della Borgata Museo. Un
bilancio soddisfacente, in linea con gli anni precedenti dal punto di vista dei
numeri, ma con alcune interessanti novità.
«Tra le principali attività di
promozione svolte nel 2016 possiamo ricordare: il rinnovo dell’adesione al
circuito Musei della Regione Piemonte; la realizzazione del sito web commissionato da noi a Viroproject in
accordo con il Comune di Sanfront, che rimarrà proprietario del dominio;
due eventi promozionali del sito (domenica 16 ottobre: Alla scoperta di Balma
Boves tra antichi suoni e domenica 30 ottobre: La preistoria sul Mombracco); la
realizzazione di brochure; la promozione delle visite al sito ed eventi, la
pagina Facebook dell’associazione. Durante questo
anno abbiamo anche avviato una collaborazione con gli altri siti museali e
molte solo le idee e i progetti che speriamo possano concretizzarsi al meglio
nei prossimi anni»
spiegano gli amici di Vesulus.
Tra le altre attività
svolte o in corso si possono ricordare: la raccolta
fondi a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto nelle giornate del 27
e 28 agosto; le attività didattiche anche in collaborazione con il Parco
del Monviso; l’implementazione del sito web (www.balmaboves.it); la realizzazione
di magliette.
Dunque un
bilancio positivo per i nuovi gestori…
«Conclusa la prima stagione di gestione della
Borgata museo di Balma Boves, ci troviamo a fare il bilancio di questa
nuova avventura, per noi sicuramente positiva. Durante i cinque mesi di
apertura sono passate da Balma Boves più di 1.500 persone e i loro commenti,
nella quasi totalità dei casi entusiasti, sono stati il più importante
riconoscimento della bellezza del sito e di quanto fatto fin qui, per
conservarlo e valorizzarlo.
Non sono sicuramente mancante le
difficoltà nella gestione di un museo a cielo aperto a quote “montane”, ma
grazie all’ottima collaborazione con il Comune di Sanfront ed all’impegno di
tutti gli assistenti siamo riusciti a gestire il tutto, e a raccogliere idee e
proposte per migliorare ancora nei i prossimi anni» aggiungo da Vesulus.