Giovedì 2 giugno, dalle ore 14,30 alle 18,30, in occasione della Festa della Repubblica, riapre al pubblico per la stagione estiva Balma Boves, la caratteristica borgatamuseo sulle pendici del Monte Bracco.
Nel mese di giugno il sito rimarrà aperto tutte le domeniche dalle ore 10 alle 18,30. L’ingresso costa 3 euro intero, 2 ridotto.
Per maggiori informazioni è possibile telefonare alla Segreteria del Sistema Territoriale Artea (0171-618260) o al numero verde della Regione Piemonte (800-329329), scrivere a silvia.agnello@marcovaldo.it o visitare il sito www.marcovaldo.it
«Si è ormai giunti al sesto anno di attività e l’interesse nei confronti del sito da parte del pubblico regionale e andato via via crescendo – spiega Silvia Agnello -. Il raggio di provenienza dei visitatori è andato man mano allargandosi: il bacino prevalente rimane quello delle province di Cuneo e di Torino, ma sono sempre più numerosi gli arrivi dal resto del Piemonte, dalle regioni limitrofe e anche dall’estero. Cosa affascina di più a Balma Boves?
C’è chi dice la pace e l’isolamento, chi il valore culturale e paesaggistico, chi l’architettura, ma in realtà tutto nasce dalla perfetta armonia e simbiosi tra l’ambiente costruito e la natura circostante.
Una visita che permette di lasciarsi alle spalle la frenesia della vita quotidiana e prepararsi alla scoperta della cultura e dei saperi dei contadini che qui hanno vissuto fino a mezzo secolo fa».
Balma Boves è una straordinaria testimonianza di vita contadina, conservatasi intatta grazie alla felice collocazione sotto ampie rocce aggettanti, le “balme” o “barme” che hanno riparato le case da pioggia e neve.
Balma Boves è un microcosmo composto da pollai, abitazioni, stalle, tinaie, essiccatoi, locali per la conservazione dei formaggi… il tutto ottenuto adattando al meglio l’insediamento alla conformazione naturale dell’ambiente, sfruttando anche i più piccoli anfratti della roccia e ricavando terrazzamenti coltivabili lungo i pendii del monte.
Gli edifici sono coperti con tetti piani dove la roccia li protegge dalle intemperie, o parzialmente coperti a “lose” per la parte ove le gocce, anche solo scorrendo lungo la parete, possono raggiungerli. Il tetto piano è utilizzato come fienile.
Abitate fino agli anni Sessanta, le case e i cortili nei decenni successivi sono stati utilizzati come deposito di materiali di vario genere, ma nessun intervento invasivo è andato a intaccare la natura del luogo, che risulta un esempio unico di architettura rurale e testimonianza di vita contadina.
Ricordiamo che Balma Boves si trova sul Monte Bracco, tra le frazioni Robella e Rocchetta ed è raggiungibile solo a piedi, con una passeggiata di mezz’ora dalla frazione Rocchetta.
fonte: Corriere di Saluzzo