Descrizione
Niente da fare per la Bocciofila Comunale. Anche la nuova asta pub-blica per l’affidamento della concessione, limitatamente al periodo estivo della struttura, è andata deserta.
Nessuna offerta è infatti pervenuta entro i termini prefissati del 13 marzo scorso, così l’asta prevista per lunedì 16 marzo non si è neppu-re tenuta.
Ricordiamo che questo nuovo tentativo da parte del Comune di affi-dare in gestione la Bocciofila di Corso Vittorio Veneto si era reso ne-cessario a seguito della comunicazione di recesso contrattuale da par-te del precedente gestore della struttura, che si era aggiudicato l’appalto “annuale” (per la durata di tre anni) comunicando però, do-po pochi mesi, l’intenzione di recedere dal contratto in considerazione delle difficoltà ad affrontare la gestione nel periodo invernale.
Di lì la scelta dell’amministrazione comunale di “provare” la strada dell’affidamento limitato al periodo estivo.
Nella direttiva emanata all’Ufficio competente si proponeva infatti che il nuovo appalto non avesse più una valenza “annuale” bensì “stagionale”, ossia dal 15 aprile al 15 ottobre di ogni anno, per un triennio, evitando il periodo invernale in cui vi è meno affluenza di avventori e le spese aumentano a dismisura soprattutto a causa del riscaldamento dei locali.
Le condizioni indicate nell’apposito disciplinare prevedevano, tra l’altro, l’accollo al gestore di tutti gli oneri gestionali, compresa l’energia elettrica, riscaldamento, Tares, acqua potabile, scarichi fo-gnari, manutenzione ordinaria, ecc. e la corresponsione di un canone mensile a base di gara di 50 euro.
Purtroppo, anche tale opportunità fornita non ha avuto buon esito e, pertanto, la gara è andata deserta poiché nessuno ha dimostrato inte-resse verso l’iniziativa. In effetti pare evidente che tutte le “carte”, almeno a livello locale, siano già state giocate ed ora la nuova ammi-nistrazione potrebbe cambiare le regole del gioco, prevedendo magari, nel prossimo bando per l’affidamento, altre condizioni che possano rendere più “appetibile” l’impianto sia in termini economici che di “flessibilità” d’impiego al fine di evitare che tale struttura, posta nel centro del paese, resti poi inesorabilmente chiusa.