Giovedì 3 ottobre scorso si è tenuto un incontro molto “partecipato” presso il salone comunale in Piazza Statuto per discutere delle problematiche inerenti alcune istanze prodotte per la realizzazione di centraline idroelettriche sul torrente Albetta. Era presente un rappresentante della ditta F & R che ha già presentato un'istanza presso il competente settore provinciale di Cuneo oltre a delegazioni di pescatori sanfrontesi, agricoltori e gente comune semplicemente interessata a questo genere di accordo tra pubblico e privato. Il Sindaco Geom. Roberto Moine ha aperto la serata dando atto della suddetta istanza e del fatto che è stata convocata una conferenza di servizi al riguardo, presso gli uffici provinciali, il giorno 17 ottobre prossimo precisando, in linea di massima, di essere favorevole a tali iniziative quando queste, qualora sia appurato che non costituiscono un “danno” per il territorio, possano portare anche un “beneficio economico” per la popolazione. A questo punto ha preso la parola il Geom Valerio Ferrero (un altro “ipotetico” interessato alla realizzazione di mini impianti idroelettrici) il quale ha reso noti alcuni valori di misurazione delle portate idriche in base alle quali parrebbe che una centralina nel Rio Albetta, per piccola che sia, potrebbe funzionare si e no 3 mesi all'anno tanto è esigua la portata che a volte si riduce a 4 – 5 litri al secondo (il deflusso minimo vitale è di 50 litri al secondo n.d.a.). Sono poi intervenuti gli agricoltori, anch'essi preoccupati dal progetto presentato. Da parte loro la necessità si ridurrebbe tuttavia ad una localizzazione più a monte possibile dell'ipotetico impianto, tale da non interessare i prati coltivati e le captazioni irrigue, fatte salve le esigenze dei pescatori. Ecco, i pescatori.Il problema maggiore sta proprio in tale associazione la quale, a voce di un suo rappresentante presente in sala ha manifestato la totale avversità nel progetto lamentando oltre tutto anche la cementificazione a valle dello stesso torrente. Tale osservazione è stata “difesa” dal Sindaco il quale ha precisato come l'intervento richiamato sia servito a “sbloccare” l'edificazione del centro abitato che altrimenti sarebbe stata fortemente limitata se non annullata dalla presenza del PAI (Piano assetto idrogeologico). Sempre i pescatori hanno dunque precisato che, comunque, la presenza di una centralina nel tratto interessato avrebbe modificato l'assetto idrogeologico locale con conseguenze altamente deleterie per la fauna ittica locale già “minata” da mille problemi. Tale osservazione è stata poi ancora, di fatto, rimarcata da un privato, proprietario di un mulino in disuso posto sull'asta torrentizia il quale, sulla base di suoi studi, ha praticamente affermato che i “conti e le misurazioni” della ditta “F & R” sono praticamente “non corretti” per cui le portate idriche ivi indicate risultano praticamente sbagliate. Il Sindaco, da parte sua, ha precisato anche che una “perdita” di un introito “ipotetico” di circa 12.000 Euro annui vorrebbe dire far perdere ad ogni cittadino sanfrontese circa 5 euro all'anno, ammesso tuttavia che le valutazioni effettuate siano tutte corrette e verificabili precisando, in ultima analisi, che la competenza per il rilascio del permesso spetta all Provincia la quale adotterà sicuramente tutti i metodi necessari per effettuare le necessarie verifiche. Intanto, incassato il no dei pescatori ed il ni degli agricoltori, con agli atti un corposo ricorso di un privato che “sconfessa” le valutazioni della ditta istante il primo cittadino si recherà in quel di Cuneo, magari con qualche convinzione in meno ma con l'intento (si spera) di fare la cosa giusta per tutti.